Il tema al centro del secondo incontro dei Mercoledì di Scienze Politiche dell’11 ottobre 2017 è stato il lavoro e le sfide della quarta rivoluzione industriale. Le trasformazioni del lavoro e il ruolo svolto dai sindacati in questo delicato periodo è stato affrontato dalla professoressa dell’Università di Perugia Cecilia Cristofori, da Marco Bentivogli, segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici (FMI-CISL), Francesca Re David, segretario generale della Federazione Impiegati Operai Metallurgici (FIOM-CGIL), Rocco Palombella segretario generale della Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici (UILM-UIL) e dal professore dell’Università La Sapienza di Roma Mimmo Carrieri.
Il seminario è stato introdotto dal direttore del dipartimento di scienze politiche Ambrogio Santambrogio che dopo aver sottolineato l’importanza di trattare questi argomenti in un contesto accademico ha lasciato la parola agli ospiti.
Marco Bentivogli nel corso del suo intervento ha evidenziato la necessità per i sindacati di tornare a svolgere il ruolo che da sempre li ha contraddistinti, riavvicinandosi ai lavoratori attraverso un superamento degli stereotipi che negli ultimi anni gli sono stati attribuiti. Il segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici ha quindi ricordato come i rappresentanti dei sindacati ricoprono un ruolo particolarmente importante, rappresentando i valori e i diritti dei lavoratori. Ha inoltre enfatizzato l’importanza della collaborazione per far fronte alle problematiche che la trasformazione del lavoro, soprattutto in un paese che non investe quasi nulla sulla formazione dei lavoratori.
Mimmo Carrieri ha affermato che la forza dei sindacati non equivale al numero degli iscritti, ma al compito svolto da quel nucleo intermedio formato dai sindacalisti in grado di collegare e mettere in comunicazione i lavoratori e le imprese. “Si tratta di persone – ha ricordato – che si mettono a disposizione assumendosi la responsabilità di portare avanti gli interessi dei colleghi”. Purtroppo, ha però sottolineato, oggi i lavoratori si sentono abbandonati dai sindacati e non più rappresentati dalla politica.
Francesca David è intervenuta sostenendo la tesi per cui, contrariamente alla “narrativa generale”, il problema dei lavoratori metalmeccanici non risiede nella mancanza di lavoro ma nel fatto che durante la crisi economica il governo ha smesso di svolgere un ruolo politico nelle imprese. “L’unico modo per far fronte alla situazione – ha detto – è far sì che i sindacati ricreino le coalizioni dei lavoratori”. Ha infine suggerito per approfondire il tema il romanzo di Eugenio Graspi, Inox.
Infine Rocco Palombella è intervenuto per le conclusioni: “Se siamo in questa situazione – ha detto – non è un caso. Il governo italiano, come altri, ha creduto che il benessere precedente alla crisi potesse durare a lungo, non investendo sulla creatività. L’unico rimedio è studiare, perseverare e guardare oltre l’immagine negativa con cui sono rappresentati i sindacati”.
Per approfondire
C. Cristofori, Operai senza classe. La fabbrica globale e il nuovo capitalismo. Un viaggio nella ThyssenKrupp Acciai Speciali di Terni. FrancoAngeli, 2009